DSA e indennità di frequenza.
- Gabriella De Stefano
- 3 set 2018
- Tempo di lettura: 2 min
I genitori di bambini con un DSA hanno tante, troppe spese da sostenere: computer, tablet, software particolari, tutor, potenziamento cognitivo, ecc. I più fortunati hanno la possibilità di pagare tutto di tasca propria, ma per la maggior parte delle famiglie diventa una spesa quasi insostenibile.
Come fare, allora?
I genitori che hanno appena ricevuto la diagnosi spesso non sanno che un DSA può avere diritto all'indennità di frequenza.
Ma cos'è e a chi spetta?
L'indennità di frequenza è un rimborso spese mensile di 282.55 euro che viene erogato, a chi ne fa richiesta, dall'INPS, per le 9 mensilità annue di frequenza scolastica e/o per i mesi trascorsi in un centro di riabilitazione: in questo caso è possibile ottenerla anche per i mesi estivi, se viene accertato che il bambino frequenta un centro anche in quel periodo. Il fatto che il diritto all'indennità di frequenza sia stabilito dall'INPS implica che ci sarà una commissione che, al pari di ciò che avviene per ottenere l'invalidità, valuterà la diagnosi del bambino, la gravità del disturbo, e darà o meno l'ok per ottenere i rimborsi. La legge 289/90 sancisce che tale indennità spetta ai "minori con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell'età"; questo significa che la commissione valuta l'esistenza di tali difficoltà caso per caso: una diagnosi di Dislessia non è necessariamente sufficiente ad ottenere l'indennità! I criteri in base ai quali questa viene concessa sono:
1. La gravità del disturbo
2. La gravità delle difficoltà scolastiche (cioè quanto è grave l’impatto del DSA sugli apprendimenti globali)
3. La gravità delle ripercussioni emotive che il DSA ha sul bambino (che non sono mai da sottovalutare)
Talvolta può quindi capitare che la commissione rigetti la domanda di ottenimento dell'indennità. In questi casi è sempre possibile fare ricorso rivolgendosi ad un legale che, avvalendosi di un Consulente Tecnico di Parte, provvederà a chiedere direttamente al Giudice preposto di ottenere non solo l'indennità mensile, ma anche tutti gli arretrati che sono stati persi.
E' bene comunque ricordare che un DSA non è una malattia, nè un'invalidità, e questo va sempre specificato al bambino; trovarsi davanti ad una commissione che, comunque, valuta anche casi di patologie gravi, può avere un forte impatto emotivo su vostro figlio. Quindi è importante prepararlo psicologicamente facendogli capire che il suo caso è diverso dalla maggior parte degli altri che vedrà accanto a lui in sala d'attesa.
Per ulteriori informazioni legali potete rivolgervi direttamente all'Avvocato Vincenzo Leccese. Lo trovate qui: https://www.facebook.com/dsaindennitadifrequenza/
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